STORIA DI MANCATA COMUNICAZIONE Gennaio 10, 2019 un parkinsoniano qualsiasi Per iniziare un nuovo ciclo di attività fisioterapica, il centro di riabilitazione chiede ad un parkinsoniano l’impegnativa rilasciata da un fisiatra della ASL, attestante la necessità della terapia. Per richiedere tale visita fisiatrica il paziente si reca dal proprio medico di base e ritira l’impegnativa di richiesta visita. Il CUP della ASL non accetta l’impegnativa con la motivazione “le prenotazioni sono chiuse…riprovare”. Dopo qualche giorno si tenta nuovamente di prenotare ma tale impegnativa non viene accettata dal CUP perché riporta la scritta: “visita fisiatrica di controllo” Il paziente si reca di nuovo dal proprio medico di base e ritira una nuova impegnativa senza la dicitura “di controllo”. Tale seconda impegnativa non viene accettata dal CUP della ASL perché riporta la scritta: “visita fisiatrica con esenzione ticket”, Il paziente si reca ancora dal proprio medico di base e ritira una terza impegnativa rettificata. Questa viene finalmente accettata dal CUP, ma per la non disponibilità di un fisiatra presso il presidio di Viterbo, viene prenotata una visita in un poliambulatorio della provincia. Cinque giorni prima di tale visita, il paziente riceve una comunicazione telefonica dal poliambulatorio in cui si segnalava che per la data stabilita sarebbe stato assente il fisiatra e quindi si rimandava la visita di quindici giorni. Comunicando che comunque si prevedeva una remota possibilità di anticipazione della stessa, inserendola nell’elenco delle prenotazioni del presidio di Viterbo per un giorno più prossimo: tale ipotesi poteva essere confermata solo il giorno precedente a tale eventuale appuntamento. Il giorno concordato il paziente richiamava la stessa persona del poliambulatorio che lo aveva contattato e che aveva indicato sia il proprio nominativo che il recapito telefonico e si sentiva rispondere che l’elenco delle prenotazioni di Viterbo non era nelle sue disponibilità. Il paziente, quindi, telefonicamente annullava presso il CUP regionale la visita richiesta e prenotava una nuova visita presso l’ambulatorio di un presidio ospedaliero provinciale. Il paziente, erroneamente, si presentava a visita privo di qualsiasi documentazione relativa alla sua malattia, forte dell’esperienza delle precedenti molteplici visite fisiatriche in cui non è stata mai richiesta alcun tipo di documentazione, pertanto doveva rinviare ad altra data la visita necessaria al ciclo di attività fisioterapica. Conclusioni: scarsa conoscenza del medico di base dei regolamenti interni ? non sufficiente informazione da ASL al medico di base?burocratica non flessibilità dell’operatore CUP?carente informazione al paziente?non omogeneità nella gestione delle visite? Insomma sicuramente è mancata la comunicazione. Navigazione articoli con € 20,00 … sei dei nostri!UN NUOVO MACCHINARIO CONTRO I TREMORI DEL PARKINSON